di Ilaria Milella

"Scribbler" e "Bee bot": nell'istituto Verga di Bari la lezione si fa con i robot
BARI - Robot che ballano assieme ai loro programmatori, affrontano percorsi a ostacoli o si sfidano in una partita di calcio. È lo spettacolo che si potrà ammirare alla Fiera del Levante dal 27 al 30 aprile, dove più di 150 team di alunni provenienti da tutta la Penisola prenderanno parte all'ottava edizione della Robocup junior Italia, competizione dedicata agli studenti under 19 che frequentano le scuole "seguaci" di un particolare metodo d'insegnamento: la robotica educativa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si tratta di un insieme di tecniche di apprendimento che consente ai giovanissimi di programmare macchine intelligenti e usarle talvolta per assimilare in modo alternativo alcuni concetti di geometria, storia, matematica e altre materie "tradizionali". Concepite a partire dagli anni 60 da Seymour Papert, pedagogista statunitense, sono approdate in Italia solamente all'inizio del nuovo millennio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E dal 2011 fanno anche parte della didattica dell'Istituto comprensivo "Giovanni Verga" di Bari, che tra poco meno di tre mesi gareggerà con una propria squadra nel quartiere fieristico giocando praticamente in casa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«I robot sono divertenti da usare e rendono le lezioni più interessanti», ci dice Andrea, 8 anni, uno dei 1200 iscritti della scuola del rione Japigia. «Somigliano ai giocattoli che ho nella mia stanzetta», confessa invece il suo coetaneo Fabio. Chiacchierando con alcuni ragazzi tra i corridoi dell'istituto è evidente come questi marchingegni incoraggino la loro voglia di studiare. (Vedi foto galleria)

Ma come funzionano concretamente? Con l'aiuto dei docenti i giovani elaborano in anticipo le istruzioni per far compiere al robot determinati movimenti: lo fanno al computer, usando degli appositi programmi, soprattutto il “Parallax S2”. Le indicazioni vengono trasmesse con un cavo Usb al robot che può essere quindi messo in moto. Se si comporta come previsto vuol dire che la programmazione è stata effettuata correttamente e lo studente ha svolto un buon compito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il lavoro non è solo informatico ma tocca anche altri argomenti. Spesso l'insegnante ingloba un pennarello nel congegno e stende sul pavimento un grande foglio suddiviso in riquadri che fungono da "coordinate" per i suoi spostamenti. L'apparecchio può così essere programmato per compiere determinate manovre sulla carta in modo da disegnare per esempio una linea del tempo (se si tratta di una lezione di storia), i confini di una nazione (nel caso della geografia) o una figura geometrica (per dimostrare dei teoremi).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli strumenti variano in base all'età degli utenti per i quali sono stati ideati. Il “Bee bot” è ad esempio un tipo di robot a forma di ape che con la sua simpatica forma è destinato ai fanciulli tra i 3 e gli 8 anni: dotato di due piccole ruote laterali, è indicato per impartire le nozioni basilari di programmazione. Dai 9 agli 11 anni viene usato principalmente lo “Scribbler”, macchina ovale di colore rosso (vedi video), utile per scrivere ma capace anche di muoversi a ritmo di musica. È un modello equipaggiato con sensori che gli permettono di individuare e aggirare eventuali ostacoli sul suo percorso e di distinguere le zone illuminate da quelle buie.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il più apprezzato è però l'Nxt, un automa prodotto dalla Lego costituito da un mattone intelligente alimentato da una batteria e circondato da altre componenti assemblabili a proprio piacimento. La varietà delle forme che può assumere lo rende adatto a diversi tipi di superfici, comprese quelle inclinate. «Molti dei nostri alunni - racconta la preside Patrizia Rossini - amano così tanto i linguaggi di programmazione che a Natale si sono fatti regalare dei robot simili a quelli acquistati da noi. I prezzi variano da un minimo di 80 a un massimo di 350 euro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I ragazzi più meritevoli intanto scalpitano per partecipare alla Robocup junior Italia, dove sono previste tre categorie di gare. La prima è la "rescue", in cui viene dipinta su una superficie una linea nera contorta: l'abilità dei concorrenti si vedrà nella capacità di programmare sul momento i robot in modo tale che possano seguire il percorso prestabilito senza uscire dal tracciato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sicuramente più allegra è la seconda tipologia, la "dance-theatre". In questo caso lo sfidante balla a ritmo di musica assieme al suo apparecchio, "istruito" anzitempo per seguire i suoi passi e formare così una simpatica coreografia. La vena artistica può essere espressa anche utilizzando più robot cavalcati da pupazzi in cartapesta: il loro movimento coordinato alla voce del ragazzo dà vita a una piccola rappresentazione teatrale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lo sport caratterizza la terza specialità, il "soccer", in cui due squadre costituite da due “automi” ciascuna si sfidano in un piccolo campo di calcio: l'obiettivo è spingere nella porta avversaria una palla che riconoscono grazie all'emissione di una luce speciale. «Sono impaziente per la manifestazione - rivela la 13enne Ilaria - e non vedo l'ora di mettere a frutto tutto quello che stiamo imparando con i nostri amici robot».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Nel video (di Gianni De Bartolo) i robot Scribbler dell'Istituto Verga compongono su un foglio la scritta "Robocup JR":


 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Gli alunni dell'Istituto Verga vengono abituati sin da piccoli a programmare robot al computer
Una studentessa del Verga mentre usa il software Parallax S2, molto gettonato per la programmazione dei robot
Il Bee bot, robot indicato per i bambini dai 3 agli 8 anni
Alcuni robot Scribbler già programmati e posizionati su un foglio suddiviso in riquadri: le linee tracciate fungono da coordinate per i loro movimenti
Uno dei congegni comincia a comporre la scritta Robocup JR grazie al pennarello incorporato
Ben presto viene affiancato nel suo compito da altri apparecchi simili
I robot si muovono sotto lo sguardo dei loro giovani programmatori
Su un robot è stata montata una bambola per dar vita a una rappresentazione teatrale: si tratta di una delle specialità previste nelle gare di robotica
L'Nxt, l'apparecchio più apprezzato dagli studenti grazie alla notevole variabilità della sua forma



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  • Giorgio - Bellissimo


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